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Lasciata la statale 38 dello Stelvio in località Casacce
(Ponte in Valtellina), si scende al ponte sull'Adda e si imbocca la
strada che sale verso Briotti, staccandosene sulla sinistra per raggiungere
la centrale Falck dell'Armisa, in località Ca' Pizzini (m. 1041), dove
si trova un parcheggio per lasciare l'automobile. Un tratturo conduce
poi a Pattini (m. 1275) ed ai prati della Foppa (m. 1360). Qui si trova
un bivio, ed un cartello che segnala la direzione per i bivacchi Resnati,
Corti e il Rifugio Donati (a destra) e quella per il rifugio Baita Pesciöla
(a sinistra). Si segue quindi il ripido tratturo che risale i prati
verso est, osservando la testata della val d'Arigna, dalla quale emergono,
al centro, il pizzo ed il Dente di Coca, mentre verso ovest si individuano,
da sinistra, la cima di Caronno, il pizzo Biorco, il pizzo di Rodes
e la punta di S. Stefano. Superate le baite Moretti (m. 1459), il tratturo prosegue fino alla sommità dei prati, cioè alle due baite Campèi (m. 1647). Si tratta ora di individuare il sentiero che sale nel bosco: per farlo si volgano le spalle alla porta della prima baita e ci si diriga verso nord-nord-est, salendo leggermente fino ad incontrare una traccia sempre più marcata che entra nel bosco in corrispondenza di un ometto e di un bollo giallo su una pianta. Raggiunta una radura a 1695 metri, il sentiero piega verso destra ed inizia una lunga traversata verso sud est. Un cartello provvidenziale avverte che, ad un bivio, si deve seguire la traccia di destra. Intorno a quota 1960 si esce dal bosco e, piegando verso destra, si raggiunge facilmente il rifugio, posto alla sommità di un bel dosso. La salita, che supera un dislivello di 950 metri, richiede circa tre ore.
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