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Alpi Orobie

 

   

Percorrendo la SS 38 in direzione di Tirano, dieci chilometri circa oltre il passaggio a livello in corrispondenza del quale termina la tangenziale di Sondrio, ci ritroviamo a San Giacomo di Teglio. Qui dobbiamo svoltare a destra (indicazione per Castello dell'Acqua e Carona), superando su un ponte il fiume Adda e proseguendo verso Carona, cioè a sinistra (a destra sale la strada per Castello dell'Acqua). Dopo una salita di circa 11 chilometri, ignorate diverse deviazioni, raggiungiamo il paese, oggi frazione di Teglio, un tempo importante centro agricolo nelle Orobie orientali. Qui inizia una sterrata che sale in val Caronella, raggiungendo, con qualche tornante, le baite di Pra' di Gianni (m. 1343) e infine di Pra' della Valle (m. 1363). Al termine del bel pianoro la strada si fa più stretta e diventa sentiero, risalendo dapprima un ripido prato, poi, con qualche tornante, l'evidente gradino roccioso che separa la media dall'alta valle. Prima di salire nel bosco, il sentiero ci conduce nei pressi delle caratteristiche cascate, il cui fragore ci accompagna per un buon tratto. Poi usciamo dal bosco e risaliamo un bel declivio, fino a varcare, su un comodo ponte, il torrente, lasciandolo alla nostra destra. Davanti ai nostri occhi si presenta dapprima un edificio dell'A.E.M., poi la Malga Caronella (m. 1858), con i suoi baitoni, alle cui spalle, nascosta da piccole formazioni rocciose, si allarga un'ampia alpe, che viene ancora caricata d'estate. Il sentiero (sempre bel segnalato, con segnavia bianco-rossi) la attraversa, uscendone sul lato destro, per poi ricominciare a salire, seguendo, inzialmente, il filo di un evidente dosso erboso. In questo tratto camminiamo in prossimità di grandi tralicci, che dettano la direttrice fondamentale della salita al passo, in quanto lo varcano per portare una quantità considerevole di energia elettrica fino alla Pianura Padana. Poi ce ne allontaniamo un po', tagliando sulla sinistra il fianco del dosso e raggiungendo alcune formazioni rocciose dal profilo arrotondato, che risaliamo facilmente (attenzione però a non perdere i segnavia, per evitare inutili perdite di tempo). Alle rocce si sostituiscono poi massi e sfaciumi: stiamo imboccando il canalone terminale, che effettua un arco verso sinistra. Nella sua parte superiore esso ci impone, anche a stagione avanzata, il superamento di un nevaio (non difficile, ma attenzione alla neve gelata). Ormai è fatta: raggiunto un grande traliccio, dobbiamo solo superare un ultimo piccolo gradino per giungere al passo (m. 2612). Il dislivello superato, da Carona, è di 1470 metri circa, ed il tempo impiegato è di 4-5 ore. Appena sotto il sentiero, che prosegue, vediamo, a 2605 metri, un edificio assai simile a quello già incontrato all'inizio della Malga Caronella: si tratta infatti di un altro edificio A.E.M., dove viene sempre lasciato aperto un piccolo locale, come ricovero in caso di necessità. Vicino al rifugio c'è anche un caratteristico laghetto, il laghetto della Cima. Oltre il passo c'è la val Seriana, in provincia di Bergamo: non sono molto distanti, infatti, le sorgenti del Serio.