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Val Chiavenna

 

Valchiavenna tra passato e presente

   

I primi abitanti della Valchiavenna risalgono alla tarda età del Bronzo o alla prima età del Ferro. Quando, nel 16 a.C., I Romani assoggettano questi territori per annetterli al Municipio di Como, la zona è occupata dai Reti, stirpe imparentata con gli Etruschi, divisi in "Bergalei" in Val Bregaglia e in "Clavennates" a Chiavenna. Durante il dominio romano sorge la via imperiale che collega Como a Chiavenna e di qui a Coira attraverso il Passo del Maloja oppure attraverso il passo dello Spluga. Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, si diffonde nelV sec il Cristianesimo e nel XI sec sorgono le prime due Parrocchie: San Fedele a Samolaco e San Lorenzo a Chiavenna. Chiavenna è in questo periodo una delle maggiori dogane del Regno d'Italia oltre che importante centro di transito di merci destinate al commercio. Tale ruolo viene ad intensificarsi con il passaggio del Regno d'Italia ai monarchi dei territori germanici. Nel 1030 circa, la cittadina diventa Comune, la prima a raggiungere tale statuto nella provincia di Sondrio. Rimase territorio del ducato svevo degli Hohenstaufen fino al XIII sec quando diventa parte del Comune di Como. Nel 1335 viene assoggettata alla Signoria dei Visconti che nel 1402 la cedono in feudo a Baldassarre Balbiani. Nel 400 e nel 500 è sotto la dominazione dei Grigioni (i liberi comuni intorno a Coira, Davos e nella Valle del Reno si uniscono in alleanza formando le 3 leghe Grigie) che favoriscono la diffusione del protestantesimo. Dopo lunghe guerre di religione in Valchiavenna venne proclamata la libertà di fede e per questo motivo molti aderenti alla Riforma di tutto il territorio italiano trovarono qui rifugio. Tra il 1488 e il 1497 la cittadina viene circondata dalla cinta muraria; all'inizio del 500 viene costruita la strada che collega Novate e Dubino, mettendo così in comunicazione Valtellina e Valchiavenna.

 

Nel 1520 l'Adda scava un nuovo letto e va a gettarsi nel Lago di Como. Data tragica per il territorio è il 4 settembre 1618, quando la frana del Monte Conto distrugge Piuro, località caratterizzata dalla fiorente produzione di pietra ollare e seta, uccidendo i suoi 1000 abitanti. Nel 1629 il passaggio delle truppe dei Lanzichenecchi scatena il morbo della peste che causa il quasi dimezzamento della popolazione. Dopo la vittoriosa venuta di Napoleone in Lombardia e la pace di Campoformio (1797), la Valchiavenna è annessa allla Repubblica Cisalpina. Finita l'era di Napoleone essa viene assegnata agli Asburgo i quali si impegnano nella riorganizzazione dell'amministrazione pubblica e costruiscono la carrozzabile Milano-Passo dello Spluga, terminata nel 1822. Chiavenna partecipa alle guerre di indipendenza dal dominio austriaco in seguito alle quali viene annessa al Regno d'Italia insieme al Lombardo-Veneto. Con l'apertura del San Gottardo nel 1882 la zona perde di importanza come luogo di transito. La sua economia conoscerà nuovo vigore con lo sviluppo del turismo di massa e il rilancio della produzione artigianale locale. L'economia della regione è legata all'industria alimentare, con i suoi formaggi e salumi, all'industria estrattiva, in passato la lavorazione della pietra ollare e oggi del ferro battuto, e alla produzione di energia elettrica. Ruolo fondamentale è ricoperto dal turismo di massa che attrae amanti della natura sia in estate (escursionismo, alpinismo, mountain bike, birdwatching) che in inverno (sci da discesa e alpinismo).

CHIAVENNA è oggi una delle cittadine più caratteristiche della zona, e ha mantenuto quasi integro l'aspetto del passato. Il centro storico presenta pittoresche viuzze strette su cui si affacciano palazzi nobiliari, piazzette ornate da storiche fontane, campanili, chiese, torrioni, portoni e portali in pietra ollare.