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Val Chiavenna

 

   

Da Colico, raggiunta Novate Mezzola, si prosegue in auto fino alla frazione di Mezzolpiano (m. 316). Dal parcheggio parte una bellissima mulattiera, in buona parte scavata nel granito del fianco destro terminale della val Codera. Essa si sviluppa con un'ininterrotta gradinata fino alla frazione di Avedèe (m.790). Fin qui ci si può voltare ad ammirare il panorama sui laghi di Como e di Novate. Si prosegue poi con un tratto meno faticoso, a mezza costa. La mulattiera diventa sentiero ed a volte sembra scavata nella roccia che scende a precipizio sul lato destro idrografico (nel primo tratto, infatti, si scende per qualche decina di metri). In alcuni tratti è protetta da un tetto paramassi che la ripara soprattutto dall'acqua che scende con alcune cascatelle. Infine si arriva agli ultimi tornanti che conducono a Codera. In tutto avremo impiegato un'ora e mezza circa, percorrendo un itinerario che coincide con la prima parte del Sentiero Roma. Esiste però anche un percorso titleernativo, sul lato opposto della valle, meno noto e più lungo (h. 2.30/3), ma anche più gratificante, in particolar modo nel periodo estivo, in quanto meno frequentato. Raggiunta la frazione di Mezzolpiano, invece di lasciare l'automobile nel parcheggio citato, si percorre un tratto della carrozzabile, si attraversa il ponte sul torrente Codera, poi si devia a sinistra e si raggiunge una cava oltre la quale inizia la mulattiera (segnavia A5) per S. Giorgio. Anche questo percorso è in gran parte a gradoni e risale con parecchi tornanti fino al villaggio di S. Giorgio (m.748) interamente costituito da case di granito ed abitato nel periodo compreso fra la primavera e l'autunno. Qui merita un'occhiata l'avello celtico (nei pressi del sentiero che sale al cimitero, staccato dal paese), un sepolcro completamente scavato in un blocco di granito, che testimonia l'antichissima colonizzazione della valle. Quindi si scende per attraversare il pauroso vallone di Revelaso (attenzione nell'ultimo tratto della discesa, esposto) e, dopo aver attraversato il sentiero denominato Tracciolino, si può risalire fino a Cola (m.1018), piccolo nucleo abitato solo d'estate e costituito di case in pietra allineate in un'unica fila. Ridiscesi al Tracciolino (m. 900 circa), lo si percorre in direzione della Val Codera e lo si lascia sulla sinistra non appena si incontra l'indicazione della deviazioneper le sottostanti case di Ci (m. 851). Si scende ancora, fino ad un antico ponte in pietra e poi ad un'altro, vero capolavoro di architettura, sospeso per quaranta metri sul sottostante torrente. Attraversato il ponte, in breve si risale a Codera, ove sorge il rifugio, situato all'ingresso del paese. Il tratto da S. Giorgio a Codera è parte del Sentiero Italia - Lombardia Nord 3. Più avanti, verso la fine del paese, vi è anche l'Osteria Alpina. Vale sicuramente la pena di visitare il museo etnografico, che conserva numerose testimonianze del passato di questo borgo, ancora abitato per tutto l'anno, nonostante non sia servito da alcuna carrozzabile. Vi sono stati ricostruiti una cucina ed una camera da letto con tutti gli utensili e gli attrezzi da lavoro antichi. Inoltre vi è una sezione dedicata alla flora e alla fauna, un'altra alla mineralogia ed un'altra ancora alla storia della vallata. Il museo è aperto tutti i giorni da maggio a settembre e solo nei fine settimana negli altri mesi (orario: 10/12 - 15/18).