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Il
rifugio Cà San Marco può essere raggiunto in auto seguendo la
strada che da Morbegno, passando per Albaredo, sale fino al
Passo San Marco (circa 27 km) e scende poi per la valle bergamasca.
E’ consigliata però anche una gita a piedi da Albaredo, seguendo
la via Priula, la strada Transorobica che fu fatta costruire
400 anni fa dalla Repubblica di Venezia per collegare il versante
valtellinese con quello bergamasco, per migliorare le sue vie
commerciali. E’ un tracciato ricco di fascino, che permette
di raggiungere il rifugio in circa 4 ore. Bisogna però dire
che in alcuni punti, sul latoorobico, l'attuale carrozzabile
si è sovrapposta al vecchio percorso.
Da Albaredo (m. 915): Segnavia 11. Al termine della via San
Marco, oltepassata la provinciale, troviamo la mulattiera che
risale il versante prativo, passando accanto ad alcune baite.
Poi diviene sterrata e, dopo aver riattraversato la provinciale,
prosegue verso un posto di ristoro e da qui in piano fino alla
chiesa della Madonna delle Grazie (m. 1155). Oltre la chiesa,
una sterrata conduce in discesa verso il fondo della Val Pedena,
poi, superato un torrente, risale alle case di Dosso Chierico
(m. 1238). Sempre nel bosco, parallelamente alla provinciale
ma più in basso, il sentiero risale la valle del Bitto fino
a giungere nella conca della Val D'Orta, ove termina l'abetaia.
Proseguendo in salita, lasciata a sinistra la casera d'Orta
Vaga (m.1700) e seguendo il tracciato dell'elettrodotto, arriva
fino alla testata della valle, che rimonta tra pascoli e pietraie,
fino a giungere al passo (m. 1991). Occorre ora divallare nel
versante bergamasco per un centinaio di metri, prima di giungere
alla Ca' San Marco e successivamente al nuovo rifugio.
Da Mezzoldo (m. 900): Segnavia 114. A Mezzoldo potremmo iniziare
la nostra camminata già all'inizio del paese, dove troviamo
il selciato della Priula sulla sinistra, nei pressi del cimitero.
Decidiamo però di risparmiarci un po' di fatica e di arrivare
in auto fino in centro. Qui giunti, dopo aver parcheggiato,
prendiamo sulla sinistra, in salita, la via Bonandrini, che
ci conduce al ristorante Balicco, ove incontriamo il nostro
percorso.
Poco dopo, giunti ad un crocefisso, attraversiamo la provinciale
e risaliamo verso monte, in un bosco di pecci. Più avanti, un
tratto incassato nella valle ci obbliga a seguire l'asfalto
per circa un chilometro. Quando la strada si avvicina al fiume,
riprendiamo il percorso sulla sinistra e, salendo nel bosco,
arriviamo al ponte Contagocce, dove attraversiamo il Brembo.
Una ripida rampa ci conduce fino alla diga che chiude il bacino
di Ponte dell'Acqua (m. 1272). Tornati sulla carrozzabile, oltrepassiamo
l'omonimo abitato e poi, sulla sinistra, imbocchiamo l'antico
tracciato che conduce al ristorante Rossi e quindi entra nel
bosco. Proseguendo in salita, oltre la pecceta, raggiungiamo
i prati dell'Alpe Arcogno, ove troviamo una casera (m. 1657)
e più avanti un'altra (m. 1757). A questo punto ci ricongiungiamo
alla provinciale nei pressi di un tornante. Seguiamo ora il
crinale, tra la Valle di Mezzoldo e la Val Mora, in un tratto
in cui il selciato è ancora ben conservato, ed arriviamo al
tornante ove sorge il nuovo rifugio. Esso, solido e fabbricato
in pietra, è stato per anni la casa cantoniera del Passo S.Marco
e può vantarsi di essere uno dei più antichi rifugi presenti
sulle montagne d'Europa essendo stato edificato nel 1593.
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