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Dal
rifugio Branca. Si risale l'evidente morena che in destra idrografica
scende dal ghiacciaio dei Forni, sulla via normale di salita al Palón de
la Mare, fino a toccarne l'ampia conca glaciale superiore. Attraversatala
verso destra, si supera la erta balza rocciosa che va a morire nei
seracchi discendenti dal bacino superiore dei ghiacciaio dei Forni. Lungo
quest'ultimo, si punta in direzione est verso il Passo della Vedretta
Rossa (m.3405) dal quale volgendo decisamente a destra, si raggiunge su
facili pendii il M. Vioz (m.3645). Da qui in dieci minuti, si scende
verso la Val di Peio al rifugio (ore 3-4, PD+).
altra via di accesso dal Rifugio Doss dei Gembri (m.2380) con sentiero n.105
che parte da Pejo in provincia di Trento (ore 4, EE).
Il rifugio, con i suoi 3535 metri, è peraltezza il secondo di tutta la Lombardia. Solo la Capanna Marco e Rosa
sul Bernina è ubicata più in alto, a 3609 metri.
Dal rifugio Mantova al Vioz si raggiunge in breve la vetta del Vioz (m.3645),
dalla quale una lenta e dolce discesa conduce, verso settentrione, al
Passo della Vedretta Rossa (m.3405). Da qui si risale la rocciosa cresta
sud-ovest del Palón de la Mare (m.3703), facile ed ormai segnata da un
evidente sentiero, sino a toccarne la vetta.
Un altrettanto facile discesa su ghiacciaio conduce al Col de la Mare (m.3442),
poco sopra del quale è ubicato il Bivacco Colombo. La traversata della
biforcuta Cima del M. Ròsole (m.3536) è divertente e conduce all'omonimo
Passo (m.3502) dal quale, superando due omogenee spalle nevose, si tocca
la vetta del Cevedale (m.3769), punto più alto dell'intera traversata
delle 13 Cime.
Lungo la normale via di salita sul suo versante nord, attraverso
pianeggianti distese ghiacciate e senza sottovalutare le insidie che i
nascosti crepacci offrono, si giunge al Rifugio Casati (ore 4-5, PD).
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