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Il
rifugio Casati, alle spalle del quale si erige il Rifugio Guasti
(visibile nella foto), sorge nei pressi del Passo Cevedale (m.3269), dove
comincia il lungo ma dolce pendio glaciale che porta sul Monte Cevedale.
La struttura venne dedicata dal "CAI sezione di Milano" all'ingegnere
nonché sottotenente dell'esercito italiano Gianni Casati, caduto a
Gorizia durante la prima guerra mondiale. E' il terzo rifugio più alto
della Lombardia dopo il rifugio Marco e Rosa sul Bernina ed il rifugio
Vioz sull'omonima cima del gruppo Ortles-Cevedale. Un primo itinerario
per accedervi è quello che parte dal rifugio Pizzini (m.2700), in Val
Cedec, dove si imbocca un'agevole strada sterrata che dopo una ventina di
minuti giunge alla stazione della teleferica di cui usufruisce il rifugio
Casati. Da qui, camminando per detriti e a volte chiazze di neve, si
guadagna quota fiancheggiando l'imponente Vedretta del Cedec che scende
fra le vette del Monte Pasquale (m.3553) e del Cevedale (m.3769). Si
procede poi lungo uno sperone roccioso molto faticoso per la sua ripidità
che non molla fino al Passo Cevedale, oltrepassato il quale si è al
rifugio. L'escursione prevede circa 1 ora 30 minuti di camminata dal
rifugio Pizzini (3 ore circa, se con sufficiente allenamento, dal
Rifugio Albergo dei Forni). In assenza di neve è inoltre possibile
accedere al rifugio percorrendo il ripido sentiero a tornanti che segue
la direttrice della teleferica, raggiungendo la normale via nei pressi
del Passo Cevedale. Un secondo itinerario sale partendo dal Rifugio Città
di Milano in Val Solda e quindi lungo un agevole percorso sul ghiacciaio
verso la Vedretta di Solda (ore 3.00). Un ultimo percorso possibile è
quello che dalla Val Martello raggiunto il Rif. Nino Corsi lungo facile
sentiero, tocca la vedretta lunga del Cevedale sino al passo del lago
gelato e quindi alla Casati in h. 3.30 / 4.00
Grande
attrazione per gli alpinisti sono due imponenti vette del Gruppo
Ortles-Cevedale che da qui si presentano agli amanti delle vette
innevate; tanta fatica per arrivare sino a qui ed ora anche l'occhio
vuole la sua parte: basta guardare da una parte e poi voltarsi di spalle
per ammirare il Gran Zebrù o il Monte Cevedale. Il rifugio è proprio la
base ideale per la salita alla cima del Monte Cevedale, al confine tra le
province di Sondrio (Lombardia) e Bolzano (Trentino). La salita richiede
equipaggiamento pesante ed attrezzature quali corda, piccozza e ramponi.
Non è richiesta alcuna capacità in arrampicata ma non deve mancare
comunque un buon allenamento fisico, essendo la nostra meta a 3769 metri
di altezza. In circa 2 ore dalla Casati si giunge in vetta, sempre
trovando buone condizioni della neve; a tal proposito si sconsiglia la
salita in periodi estivo in cui il caldo perdura da giorni inquanto sono
assai frequenti a queste titleezze aperture crepacciali a volte pericolose.
Nei pressi del ghiacciaio del Cevedale sono inoltre presenti dei cannoni
a ricordo e testimonianza della prima guerra mondiale, nelle logoranti
battaglie tra italiani ed austriaci.
Non ultima è inoltre la possibilità
di avvistare numerose specie faunistiche (ma anche floreali) essendo nel
cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, basta un pò di fortuna...
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