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Ortles Cevedale

 

   

Per il primo tratto di percorso rimandiamo alla pagina dedicata al rifugio Berni (m.2541), al quale si accede in automobile e dal quale ha inizio la nostra escursione a piedi. Il sentiero scende lievemente per breve tratto fino al ponte sul torrente Gavia, che oltrepassiamo per raggiungere il vecchio edificio abbandonato del rifugio Gavia, sito appunto sul versante opposto della valle. Ignoriamo il sentiero n.110 che conduce al Passo della Sforzellina e ci portiamo invece verso Nord-Est verso il Pian Bormino, affacciandoci nei pressi di una sella sulla splendida Valle del Dosegù: alla vista si impone ora il maestoso panorama del Ghiacciaio di Dosegù e, più lontano, il Pizzo Tresero e la Punta San Matteo. Da qui scendiamo per un breve tratto su sentiero ben tracciato, ci inoltriamo nella valle attraversando il torrente che scende dal Ghiacciaio della Sforzellina e successivamente quello che si origina dalla Vedretta di Val Umbrina alla nostra destra. Deviamo subito in questa direzione, prestando ora molta attenzione al sentiero che si fa via via sempre più nascosto tra detriti e sfasciumi, per evitare di finire fuori traccia; basta comunque un buon senso di direzione per non incappare in questo tipo di situazione. Percorso un ripido tratto, l'itinerario incontra in sequenza due caratteristici laghetti alpini posti al limite inferiore della Vedretta del Vallumbrina, dal quale si sono generati solo recentemente a causa del progressivo regredire del nevaio. Vista l'titleezza a cui ci troviamo (poco inferiore a 3000 metri) nella tarda stagione estiva essi si presentano già ghiacciati. Occorre mantenersi il più possibile alla destra del ghiacciaio, costeggiando il costone meridionale della Cima di Val Umbrina. (Una variante di ascesa è la salita verso sinistra lungo un canale innevato che parte proprio da sotto il Bivacco). La segnaletica, sebbene ora più puntuale, può risultare in alcuni periodi nascosta dall'abbondante manto nevoso. Giunti ad una quota di circa 3000 metri, lasciamo la vedretta alle nostre spalle e, verso sinistra, risaliamo per una vecchia traccia di guerra sino a raggiungere la cresta ove sorge il bivacco, cresta che, se percorsa tutta in direzione Nord, porta direttamente alla sommità del Val Umbrina (m.3225) in poche decine di minuti. Il percorso è reso estremamente suggestivo dalla presenza dei ruderi dei baraccamenti del fronte di guerra. Dal Bivacco si gode di un ottimo panorama a 360°: Pizzo Tre Signori, Vallumbrina, S.Matteo, Tresero, Adamello e Presanella e, più lontano, le riconoscibili forme delle Dolomiti di Brenta.
La nostra escursione prevede circa 600 metri di dislivello e 2-3 ore di cammino a seconda delle condizioni di innevamento. La struttura è stata ricavata da una vecchia baracca risalente ai tempi della Grande Guerra; questo luogo, come altri della zona del bormiese, testimonia e ricorda quegli eventi storici. Il bivacco stesso è utilizzato come punto di raccolta di cimeli bellici di quel periodo.