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Valmalenco

 

   

Il rifugio, di moderna costruzione e recente apertura nell'estate del 2001, sorge nei pressi dell'Alpe Campagneda, poco più a monte delle baite dei pastori. L'itinerario a piedi da noi proposto comincia da Campo Moro, ecco come arrivarci.
Innanzitutto risaliamo la Valmalenco fino ad incontrare il bivio Chiesa-Lanzada nei pressi del quale deviamo sulla destra, entriamo nell’abitato e, dopo averlo lasciato alle nostre spalle, incontriamo un bosco. Dopo un buon numero di tornanti e gallerie la nostra strada, sempre asfaltatata, all'uscita da un tunnel incontra la località Campo Franscia (m.1598), circa 10 km dal bivio menzionato poc'anzi (in totale 25km da Sondrio). Ora proseguiamo tenendoci verso destra e prendiamo una strada sterrata che nasce tra i due alberghi del piccolo abitato (si nota una sbarra ed un cartello indicante che la strada è di proprietà privata dell'Enel, anche se sempre percorribile). Ora il percorso è chiaro: basta seguire la strada sino ad incontrare dopo circa 20 minuti d'auto un parcheggio sulla destra (solitamente molto affollato d'auto), sopra il quale sorge il rifugio Zoia. Passati davanti a questa struttura, proseguiamo per il sentiero che supera i primi radi larici e alcuni enormi monoliti rossastri lisciati dalla millenaria azione dei ghiacci (zona con numerose vie di grado 5-6-7 per arrampicare). Si oltrepassa una parete strapiombante, si scende e poi si risale brevemente: è qui che comincia ad imporsi allo sguardo la piramide del Pizzo Scalino (m.3323). Si scende quindi e superato un torrente si risale per un centinaio di metri la strada sterrata che passa proprio davanti al rifugio. Il tutto in poco più di 30 minuti, nonostante la poca fatica profusa è qui possibile rinfocillarsi facendosi tentare dalla cucina casalinga a base di specialità locali.
E' inoltre possibile giungere fino all'Alpe di Campagneda percorrendo a piedi la strada sterrata che parte poco prima del già menzionato parcheggio del rifugio Zoia. Questa stradetta viene percorsa in inverno dagli amanti dello scialpinismo che si recano al Pizzo Scalino, all'Alpe Prabello e in Val Poschiavina, facendo così diventare il rifugio un ottimo punto d'appoggio qualora lo si trovasse aperto.
Da notare inoltre che da qui passa il tracciato dell'alta Via della Valmalenco.