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Valmalenco

 

   

La salita al bivacco ha come punto di partenza la diga di Campomoro, a 1990, facilmente raggiungibile salendo, oltre Lanzada, verso Campo Franscia e percorrendo una strada quasi interamente asfaltatata che termina proprio nei pressi della diga. La strada, per la verità, prosegue, ma è chiusa al traffico per il pericolo di caduta sassi, per cui il tratto dalla diga di Campomoro a quella di Alpe Gera va percorso a piedi. Raggiunto il poderoso sbarramento di questa seconda diga, lo risaliamo sfruttando una stradina e ci si trova di fronte ad un bivio. Se attraversiamo lo sbarramento, dirigendosi a sinistra, saliamo al rifugio Bignami. Noi dobbiamo invece seguire le indicazioni per Il giro del lago di Gera, L'alpe Gembrè e La val Poschiavina. Percorriamo così una strada che, ad un certo punto, inizia a salire in val Poschiavina. La dobbiamo seguire solo per un tratto: non appena scorgiamo, alla nostra sinistra, un ponte sul torrente della valle, dobbiamo lasciarla e seguire un sentiero che, valicato il torrente, sale all'alpe Poschiavina per poi scendere bruscamente per diverse decine di metri, riavvicinandosi al bacino artificiale. Dopo essere passati sotto un impressionante artiglio roccioso, raggiungiamo, con un ultimo tratto pianeggiante, l'alpe Gembrè (m. 2224), dove, d'estate, troveremo sempre qualcuno disposto ad offrirci preziose indicazioni.
Prima di giungere all'alpe, dobbiamo superare due croci, una di ferro ed una di legno; pochi metri oltre le croci, lasciamo il sentiero principale per seguirne uno meno marcato, che raggiunge due baite ed una piccola fontana, proseguendo verso nord-est. La traccia è ben marcata, ma le segnalazioni (bolli rossi) sono rare. Comunque non ci possiamo sbagliare: il sentiero risale il ripido gradino erboso e roccioso, dapprima verso sinistra, poi con alcuni tornanti. Raggiungiamo così un bellissimo pianoro, a quota 2400. Qui la traccia si fa molto debole, ma con un po' di attenzione riusciamo a seguirla, anche perchè prosegue diritta verso il centro del pianoro, a sinistra della sommità di un dosso pratoso (sul lato opposto rimane nascosta al nostro sguardo una baita diroccata, mentre in alto a sinistra si vede già bene lo scatolone arancione del bivacco). Ci ritroviamo ai piedi di una formazione rocciosa arrotondata, presso un grande ometto. Possiamo aggirarla a destra o a sinistra. Scegliamo questa seconda soluzione e ci ritroviamo nei pressi di un torrentello che scende da un grande vallone. Seguiamolo, lasciandolo sempre alla nostra sinistra: in breve ritroviamo il sentiero, segnalato anche da evidenti ometti. Risalito il canalone, la traccia ci porta diritta al passo Confinale (m. 2628), che immette in val Tempesta, laterale di destra della Val Poschiavina, in Svizzera.
Poco sotto il passo scorgiamo facilmente un piccolo specchio d'acqua. Per raggiungere il bivacco non dobbiamo però valicare il passo, ma piegare a sinistra e risalire un dosso erboso, fino alla quota di 2654 metri.
Dal momento della partenza sono trascorse due ore - due ore e mezza, per un dislivello di circa 664 metri. A questo punto, se non possiamo scendere in val Poschiavina, non ci resta che tornare per la via di salita, senza mancare di osservare, verso nord-ovest, l'imponente mole dei pizzi Argient e Zupò (m. 3945 e 3995).