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Dalla Storia

 

   

Il complesso della chiesa e del convento di Sant'Antonio sorge nella omonima piazza da cui diparte la strada che conduce al Passo San Marco. Esso offre al visitatore una felice fusione e sovrapposizione degli stili barocco e rinascimentale. Sebbene sia nato come edificio religioso, ha ricoperto anche i ruoli di lazzaretto, dormitorio e magazzino. Attualmente la chiesa è sconsacrata e viene utilizzata come auditorium dove si tengono spettacoli e vengono allestite mostre.
La prima chiesa sorse nel 1383, fu intitolata a Sant'Antonio Abate e a Santa Marta e consacrata nel 1401. Subì poi numerose modifiche e nel 1457 venne affiancata dal convento dei frati domenicani.
La facciata della chiesa ha dei richiami di stile barocco. Gli elementi principali sono il protiro e il portale realizzati da Francesco Ventretta nel 1517. Ad impreziosirla ulteriormente collaborano una Pietà ad alto rilievo e una Natività di Gaudenzio Ferrari. L'interno si sviluppa lungo un'unica navata sormontata da una pesante volta. E' ancora possibile ammirare l'abside originale e le otto cappelle affrescate con cicli del XV e XVI sec. La prima cappella sulla sinistra è dedicata a Santa Caterina d'Alessandria e a Santa Maria Maddalena. Gli affreschi di questa cappella sono particolarmente raffinati e sono opera di G. Ambrogio Ghezze e Bernardino de Donati. Nella cappella seguente troviamo la Natività e l'Adorazione dei Magi, in quella ancora oltre le storie di S. Pietro Martire e Domenico, probabilmente opera di un collaboratore di Alvise de Donati, mentre l'ultima è dedicata a S. Vincenzo Confessore. e al domenicano Vincenzo Ferreri. Nel transetto sinistro si trova l'ex cappella di S. Rocco, nella quale, nel 1497, venne sepolto il Beato Andrea da Peschiera. Di fianco all'abside, sul lato sinistro, osserviamo la cappella del rosario impreziosita da opere di Pietro Bianchi da Como. Procedendo lungo la parete di destra vesro il portone d'ingresso incontriamo la cappella dedicata a S. Antonio Abate, con opere di Bernardino de Donati e Vincenzo Barberis, quella di S. Martino sempre del Barberis, poi una cappella con affreschi parziali, con la figura di un domenicano, ed infine la cappella dedicata a Santa Maria Maddalena.
Adiacente alla chiesa si trova il convento costituito da due chiostri edificati in tempi successivi. Il più antico è quello che confina con la chiesa, il quale presenta affreschi seicenteschi che raffigurano scene della vita dei frati domenicani. Vi sono pure due affreschi del '500 attribuiti al Valorsa. Il loggiato ha archi ribassati sostenuti da colonne in marmo di Musso.
Vi invitiamo a visitare le pagine del sito dedicate alla cittadina di Morbegno in cui troverete consigli per nuove visite culturali ma anche informazioni sulla gastronomia locale, sui prodotti tipici e sulle manifestazioni della zona.