|
|

E'
questo, un percorso piuttosto impegnativo e riservato ad escursionisti
preparati ed allenati ma che unisce alle particolarita' naturalistiche
che, ad ogni angolo, si incontrano ed alla diversita' ed ai contrasti
delle vedute che si susseguono, una rievocazione storica di un itinerario
di fatica e di sudore. Esso si svolge, infatti, per la gran parte
sull'antico percorso che vedeva passare, anche in stagioni climaticamente
sfavorevoli, i contrabbandieri della Valdisotto, curvi sotto alcune
decine di chilogrammi di caffe' o tabacco, che evitavano in questo modo
il facile ma, purtroppo per loro, pericolosissimo Passo di Val Viola,
sotto il quale era posta la Caserma della Guardia di Finanza (l'attuale
rifugio Viola).
Il punto tecnicamente più impegnativo di questa escursione e'
rappresentato da una placca inclinata, di una trentina di metri di
lunghezza, posta immediatamente sotto al Passo del Corno (m 2930), in
territorio svizzero, valico chiamato anche Passo Dosde' ingenerando pero'
confusione con il piu' noto Passo Dosde', dove e' sita l'omonima Capanna.
Notizie sull'utilizzazione del Passo del Corno da parte di
contrabbandieri si hanno, comunque, gia' verso la meta' del 1800. Il
grosso anfiteatro morenico posto, in territorio ormai italiano, ad
oriente del Passo era chiamato al fòorn. Da qui scendevano al Baitìn del
Pastór, in Val Cantone di Dosde', e proseguivano sui dossi montonati siti
sotto il bivacco Caldarini, chiamati li còrna giumèla (bàsa e alta), dai
quali proseguivano in quota verso i planón de Dosde' che li portavano in
Vèrba (Val Verva), a continuare il loro faticoso e rischioso cammino che,
in tre giorni, li vedeva ritornare a casa.
Il panorama che si apre dal Passo di Val Viola, a venti minuti dal
rifugio, e' veramente unico, potendosi ammirare sia il vicino Gruppo del
Bernina che, piu' in lontananza, altre famose montagne quali lo Scalino,
il Disgrazia e i monti della Val Masino. Volgendo ad oriente lo sguardo,
l'Ortles primegg ia
per la sua imponenza.
Dal rifugio Viola, senza andare a prendere il
tracciato principale che, verso destra, conduce al Passo, passando tra i
due laghetti che lo ornano ci si dirige in direzione sud-ovest verso un
evidente sentiero che risale una ripida costa, dapprima erbosa, e che
porta ad una incantevole serie di laghi alpini incastonati fra le
tormentate e granitiche rocce del Passo di Val Viola. Da questi, si e'
ora in territorio svizzero, si punta decisamente a sud traversando in
obliqua salita su gande e sfasciumi. Poco prima di raggiungere un
ennesimo limpidissimo laghetto, posto a quota 2490 metri e la cui
particolarita' e' quella di essersi originato nel corpo della storica
frana di Saoseo, si punta diritti verso il sovrastante Passo del Corno,
intaglio posto fra la cresta del Dügüral, sulla destra, e l'evidente
avancorpo occidentale del Corno Dosde'. Risalendo per ripidi canali
erbosi di isiga (Nardus Stricta) e per gradini rocciosi, e superata
infine una liscia placca inclinata, si giunge al Passo (m.2934), cosi'
chiamato nel 1891 dal Serlinese Dr. Darmstádter. Balze erbose e gradini
rocciosi portano alle morene del sottostante circo glaciale dal quale si
discende nella regolare Val Cantone di Dosde' e ci si congiunge con il
sentiero che dal bivacco Caldarini porta alla Capanna Dosde'. Toccato il
Baitìn del Pastore (m 2368), il comodo sentiero conduce all'ampia
spianata della Val Dosde', in fondo alla quale vi e' la malga omonima (m
2129) di proprieta' del Comune di Valdisotto. Per risalire al rifugio
Viola conviene prendere il sentiero, a tratti poco evidente, che si
imbocca sulla sinistra ancor prima di raggiungere, dalla Malga, il
ponticello che attraversa il torrente Viola. Tra cespugli, rododendri e
radi larici, con tracciato parallelo al torrente stesso, si raggiungono i
laghi di Val Viola e, quindi, il rifugio, completando questo stupendo
giro completo attorno al Corno Dosde'.
Difficolta': EE - Dislivello: m.900 - Tempo: ore 4
-5.
|