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Per
salire al rifugio bisogna raggiungere la val Forame, che rappresenta
l'estrema propaggine, a nord ovest, della val Fontana, a cui si accede da
Ponte in Valtellina, staccandosi dalla panoramica che proviene da Sondrio
seguendo le indicazioni. La strada che si inoltra in val Fontana
raggiunge il rifugio Finanziere M. Erler, a 1400 metri, per poi
proseguire fino al bellissimo Pian dei cavalli (m. 1548) e terminare
all'alpe Campascio (m. 1680). In fondo all'alpe un ben visibile cartello
indica il punto di partenza del sentiero per il rifugio, indicando in due
ore il tempo di percorrenza (ma se ne calcolino anche 2 e mezza). Il
tracciato sale sul lato sinistro idrografico (destro per chi sale) della
val Forame, con diversi tornanti. Poi si incontra una deviazione a
destra, che si deve ignorare, per puntare verso sinistra, salire con
qualche ripido tornante al filo del dosso, oltrepassarlo e raggiungere
con una diagonale il greto del torrente, proprio in cima al primo e più
alto gradino roccioso della valle. Il sentiero attraversa qui il
torrente, si porta sulla destra idrografica per un buon tratto per poi
riattraversarlo e tornare sulla sinistra, prima del secondo gradino
roccioso, dal quale scende una ben visibile cascata. Risalendo un dosso
erboso, si raggiungono i 2186 metri dell'alpe Forame, che si percorre
interamente, passando accanto ad una baita (vedi immagine sotto).
Il fondo della valle è dominato dallo scuro profilo
della parete est della cima di Painale (m. 3248). Nell'ultima parte del
pianoro il sentiero, sempre segnalato, comincia a salire tendendo
leggermente a destra per superare un terzo gradino sul suo fianco erboso.
Raggiunta la sommità del dosso, se ne trovano altri, con qualche roccetta
affiorante, e li si supera tendendo verso nord. Il rifugio (m. 2583), che
si raggiunge piegando leggermente a destra, resta nascosto dietro
l'ultimo dosso, ma è segnalato anche ad una certa distanza dalla ben
visibile bandiera posta a qualche decina di metri di distanza. Un
cartello sul sentiero avverte che chi sale deve premurarsi di portare
legna.
L'edificio è stato ristrutturato dalla sezione valtellinese del CAI nel
1980, ma la sua costruzione, finanziata da Antonio Cederna, risale al
1903. Molto bella, dal rifugio, è la visuale sul versante orientale
dell'alta val Fontana, dove si distinguono, da sinistra, la val Sareggio
(scorcio), la valle dei Laghi e la val Malgina, con il passo omonimo che
permette di scendere in val Poschiavina.
Tempo di percorrenza: 2 ore e mezza;
dislivello (dall'alpe Campascio): 903 metri.
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