SCRIVICI    USD    Atletica    Calcio    Ciclismo    Pallacanestro    Pallavolo

Cronologia di Milano

fino al 150 151-300 301-350 351-400 401-450 451-500 501-600 601-700
701-800 801-900 901-1000          
1001-1050 1051-1100 1101-1150 1151-1200 1201-1225 1226-1250 1251-1275 1276-1300
1301-1325 1326-1350 1351-1375 1376-1400 1401-1425 1426-1450 1451-1475 1476-1500
1501-1525 1526-1550 1551-1575 1576-1600 1601-1625 1626-1650 1651-1675 1676-1700
1701-1725 1726-1750 1751-1775 1776-1800 1801-1810 1811-1820 1821-1830 1831-1840
1841-1850 1851-1860 1861-1870 1871-1880 1881-1890 1891-1900 1901-1910 1911-1920
1921-1930 1931-1940 1941-1950 1951-1960 1961-1970 1971-1980 1981-1990 1991-2000
dal 2001 ...              

Storia di Milano

Fondata dai galli insubri presumibilmente all'inizio del IV secolo a.C., Mediolanum, romana a partire dal 222 a.C., divenne con la riforma augustea capoluogo della Transpadana. In età imperiale l'importanza della città si consolidò con Diocleziano, che la designò a residenza dell'imperatore d'Occidente (Massimiano dal 286), con Costantino, che vi emanò nel 313 l'editto di tolleranza verso il culto cristiano, e Ambrogio, che le conferì prestigio con il suo autorevole episcopato (374-397).

In epoca carolingia Milano si affermò come grande centro dell’Italia settentrionale soprattutto grazie al prestigio dei suoi arcivescovi, ricchi di proprietà e a capo di una vastissima diocesi. Dopo l’anno Mille la vita sociale cominciò ad animarsi con la formazione, accanto al ceto dei grandi feudatari vescovili, di nuovi ceti di piccoli feudatari, cittadini e mercanti – tra i quali nacque il movimento riformatore religioso dei Patarini – che più tardi avrebbero dato vita alle istituzioni del Comune milanese. La preminenza economica e politica della città fece di Milano la principale avversaria dell’imperatore Federico Barbarossa, che l’assediò più volte e ne diroccò le mura. Nel XIII secolo i conflitti interni tra fazioni e gruppi, dopo l’iniziale predominio della famiglia Della Torre, si conclusero con l’affermazione dei Visconti, che nel 1294 ottennero il titolo di vicari imperiali. La storia di Milano tra l’VIII e il XVI secolo è ripercorsa nel brano della Guida Rossa del Touring Club Italiano dedicata alla città.
apri approfondimento

Decaduta tra il V e il VII secolo per le invasioni di burgundi, bizantini, goti e longobardi, Milano si riprese a partire dall'VIII secolo, favorita dai commerci con l'Europa centrale cui diedero impulso i nuovi conquistatori carolingi. A incrementarne lo sviluppo contribuì in seguito l'influenza dei suoi arcivescovi che, alla guida di una diocesi in crescente espansione fra il IX e l'XI secolo, imposero interessi e aspirazioni della città all'attenzione dei primi imperatori germanici.

Bonvesin de la Riva nacque, visse e morì a Milano, a cui dedicò un'opera in lingua latina, De magnalibus Mediolani, magnificando fatti e glorie locali. Il suo intento è quello di far conoscere non solo agli stranieri, ma agli stessi suoi concittadini, le meraviglie di Milano: ne elogia la posizione, le abitazioni, la qualità e la quantità degli abitanti; ne esalta la fertilità del suolo, l'abbondanza "di ogni bene di cui abbisognano gli uomini"; ne loda la forza, la fedeltà, la gloriosa libertà e la ricchezza delle sue magistrature. Il panegirico viene esteso anche al nome, Mediolanum, la cui perfezione per Bonvesin si attaglia a una città "più perfetta delle altre".

Tra l'XI e il XII secolo al potere vescovile si sostituì quello comunale, che portò Milano alla preminenza sulle altre città lombarde e al cruento scontro con Federico I il Barbarossa, sconfitto a Legnano nel 1176 dalle milizie della Lega lombarda. Un secolo più tardi, nelle lotte per la supremazia cittadina prevalsero i Visconti, che esercitarono la loro signoria fino al 1447 dando vita con Gian Galeazzo a uno stato, il Ducato di Milano, tenuto in seguito dagli Sforza, tra i più estesi dell'Italia tardomedievale. Travolto il Ducato dall'intervento dei francesi nel 1499, poi cacciati dagli spagnoli nel 1525, Milano si avviò a un lento regresso dal quale, dopo la crisi economica e demografica del XVII secolo, cominciò a risollevarsi con il passaggio nel 1706 all'Austria.

Milano, insieme a Napoli, fu il maggiore centro di elaborazione delle idee illuministiche in Italia e la rivista "Il Caffè", fondata e diretta dall'economista e scrittore Pietro Verri, ne fu il principale organo di diffusione. Intorno ad essa si riunirono intellettuali e letterati milanesi e lombardi interessati a promuovere le nuove idee in campo economico, scientifico, giuridico, linguistico e letterario. Sul primo numero del periodico apparvero interessanti "osservazioni meteorologiche" di Gasparo Visconti che prendono in esame Milano e il suo entroterra: partito dall'elogio di una posizione geografica che sembrerebbe avere "combinato le fisiche circostanze più fortunate" per rendere il clima milanese "bello e felice", Visconti constata tuttavia che così non è ed elenca le cattive condizioni climatiche del luogo e i malanni che ne conseguono attraverso una serie di esempi dai quali è facile concludere come l'opera dell'uomo ne sia principalmente responsabile.
apri approfondimento

Il Settecento, sotto il dispotismo illuminato di Maria Teresa, fu per la città un periodo di rigoglio intellettuale e civile. E così la fase napoleonica (1796-1814), durante la quale divenne capitale della Repubblica Cisalpina, divenuta poi Repubblica italiana e infine parte del Regno italico. Nel corso della Restaurazione Milano fu uno dei più attivi centri d'indipendentismo dell'asburgico Lombardo-Veneto e insorse nel 1848 con le Cinque giornate. Dal 1861 si affermò nel nuovo Regno d'Italia come la città economicamente più importante, ma non senza acuti contrasti sociali e politici che, dopo la repressione dei tumulti popolari del 1898, portarono nel primo dopoguerra al successo (preparato dalla fondazione nel 1919 dei Fasci di combattimento) del fascismo. Tra il 1943 e il 1945 la città fu il centro di coordinamento della Resistenza nel Nord Italia. Il 12 dicembre 1969 fu colpita dal primo attentato (strage di piazza Fontana) della cosiddetta "strategia della tensione".