Consigli | Città  | Musei | Storia | Alpi Orobie | Prealpi | Parchi | Fauna | Val Chiavenna | Valmasino

Valmalenco | Retiche | Ortles Cevedale | Alta Valle | Itinerari | Prodotti Tipici | Gastronomia | Sagre

Dalla Storia

 

   

Passeggiando per il centro di Chiavenna potete raggiungere "Bottonera", vecchio quartiere artigiano, posto tra le sponde del fiume Mera e Piazza Castello.
Al suo interno sorsero varie attività produttive basate sull'utilizzo della forza motrice dell'acqua tra le quali mulini, diversi birrifici, una cartiera, un maglio, un pastificio e due fabbriche di ovatta.
Oggi, nonostante i radicali cambiamenti, sono ancora presenti alcuni aspetti a testimonianza delle attività qui svolte negli anni passati anche se gli edifici presenti sono stati adibiti a sede di Enti Pubblici.
Tra questi di particolare interesse è il Mulino dell'ex Pastificio Moro, oggi destinato ad ospitare una Sezione Museale di archeologia industriale. Voluto da Carlo Moro nel 1867, al suo interno si lavorava ininterrottamente giorno e notte garantendo così buone prospettive di impiego per le famiglie della zona e per la vita economica della Valchiavenna. Anch'esso sfruttava la forza motrice garantita dall'acqua del fiume Mera attraverso una rete di canali, sostituiti poi negli anni 40 dall'energia idroelettrica. Il mulino si sviluppa su tre piani più un seminterrato. I vari locali hanno ognuno la propria funzione. Al piano terra troviamo la sala Macchine, la sala della pulitura e quella del lavaggio dei cereali; al primo piano sono collocati i laminatoi; al secodo e al terzo piano vi sono i "plansister", le semolatrici e i vari macchinari per il recupero dei prodotti secondari della lavorazione e per l'insaccaggio. Il seminterrato ospitava la turbina e alcune macchine per la pulitura. L'attività del mulino forniva farina per la panificazione, semola di grano duro per la pastificazione, farinaccio, tritello e crusca.
L'installazione delle prime quattro macine risale al 1890 ad opere delle Officine Meccaniche di Monza, successivamente, nel 1930, il numero delle macine venne elevato a sei.
Grazie ai recenti interventi di restauro e grazie ad associazioni di volontariato il mulino è giunto pressoché intatto fino ai giorni nostri.
La visita al mulino può essere effettuata: dal 15 giugno al 15 settembre, da martedì a domenica dalle 15 alle 18 (il sabato anche dalle 10 alle 12); dal 21 settembre al 3 novembre, il sabato, la domenica e i giorni festivi dalle 14.30 alle 17.30. Il biglietto di ingresso costa 2 €.
Sempre nel quartiere Bottonera, nel 1973, è stata rinvenuta un'iscrizione molto commovente, dedicata da un marito alla moglie forse morta di parto e al bambino morto con lei. Questo ritrovamento è uno dei pochi documenti di prima mano sugli abitanti della Rezia romanizzata. Sempre qui furono ritrovati 45 oggetti ceramici che hanno chiarito come l'antica Clavenna si estendesse ai piedi della Rocca del paradiso e lungo l'attuale via Dolzino fino alla Mera.
Chiavenna è una delle cittadine principali della provincia di Sondrio, non soltanto dal punto di vista storico-artistico, ma anche per la sua cucina tipica e il suo ambiente naturale (Cascate dell'Acqua Fraggia, Marmitte dei Giganti e Parco del Paradiso). Vi invitiamo pertanto a visitare la pagina ad essa dedicata dove troverete itinerari e curiosità interessanti e utili se siete interessati ad una visita completa del territorio.