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Cenni storici sull'associazione Alpini

 

Un gruppo di reduci l'8 luglio 1919 costituì l'Associazione Nazionale Alpini.
L'Associazione trova la sua prima sede in galleria Vittorio Emanuele, a Milano; su un balconcino della sede, viene esposto permanentemente il Tricolore.
Nella giornata del 4 novembre 1919 (primo anniversario della conclusione vittoriosa della guerra) la città di Milano - come molte altre italiane - è percorsa da bande di facinorosi che chiedono il ritiro di tutte le bandiere esposte. Le autorità suggeriscono di ritirare la "provocazione". Ma gli alpini, tutt'altro che disposti a subire l'intimidazione, chiariscono ai dimostranti, che avrebbero difeso la bandiera con tutti i mezzi ed a tutti i costi. E difatti i teppisti batterono in ritirata e la sola bandiera rimasta esposta in quel giorno in Milano fu quella della neonata Associazione Nazionale Alpini.
Nel settembre del 1920 viene organizzata la prima adunata nazionale sull'Ortigara, dove una colonna mozza con inciso il motto "per non dimenticare" ricorda tuttora il sacrificio dei battaglioni alpini su quel tragico monte.
Da sempre l'Associazione vive e rinnova la tradizione dei cittadini che hanno servito la Patria nelle truppe da montagna, ma la tradizione non è un bene che si eredita, e chi intende onorarla deve continuamente conquistarla con impegno e fatica.
L'Associazione Nazionale Alpini presenta un organico di 321.402 soci effettivi e 52.757 soci aggregati, con 80 sezioni e 4.127 gruppi in Italia e 35 sezioni e 104 gruppi nei vari paesi del mondo con 3.075 soci effettivi e 1.335 soci aggregati.
Il totale degli iscritti all'ANA è di 378.569.
Coerente con i sentimenti d'amor patrio, amicizia, solidarietà e senso del dovere, l'Associazione ha saputo esprimere queste doti intervenendo in drammatiche circostanze, nazionali e internazionali - dal Vajont (1963), al Friuli (1976/77), dall'Irpinia (1980/81), alla Valtellina (1987), all'Armenia (1989), all'Albania a favore dei kosovari (Missione arcobaleno - 1999), e in Bosnia, dove ha ricostruito e ampliato un istituto scolastico per studenti ortodossi, cattolici e musulmani.
Sono soltanto esempi di solidarietà, parte dei quali raccolti in un Libro Verde che testimonia quanto gli alpini fanno durante tutto il corso dell'anno a favore del prossimo grazie ai nostri 13.000 volontari della Protezione civile ma anche agli alpini delle sezioni e dei gruppi impegnati durante tutto l'arco dell'anno in interventi a carattere sociale, assistenziale e di protezione del territorio.
Il nostro ospedale da campo è un po' il fiore all'occhiello della nostra Protezione civile. E' una struttura davvero unica in Italia, e forse anche in Europa. Ha la sede stanziale all'aeroporto di Orio al Serio, al reggimento della Cavalleria dell'aria. E' intervenuto durante il terremoto in Umbria come ospedale di presidio e in Albania, al Campo delle Regioni a Valona. Donato al popolo albanese per accordi fra il governo italiano e quello di Tirana, l'ospedale da campo è stato ricostituito con apparecchiature e attrezzature d'avanguardia.
Chi entra a far parte dell'Associazione sa che potrà forse essere chiamato a "dare", ma non potrà mai "avere" niente. L'Associazione chiede soltanto di poter continuare ad essere il punto di riferimento di valori che sono patrimonio dell'Italia intera. Per questo si è impegnata nella difesa dei valori della leva, nella convinzione che soldati professionisti e soldati di leva - una leva valorizzata ed adeguata ai tempi moderni - possono convivere. Che un conto sono le truppe alpine, con le loro tradizioni che si tramandano di padre in figlio, e un altro le truppe che possono operare "anche" in montagna.
Per questo l'ANA ritiene che il servizio di leva non sia "una tassa", ma ancora un sacro dovere, nonché il proseguimento di quella scuola di valori che maturano un giovane e ne garantiscono il suo inserimento nella vita civile come cittadino esemplare.

 

Stampa Alpina

 

Altra attività associativa rilevante è la stampa alpina, che consta di un mensile ufficiale dell'Associazione, "L'Alpino", di 75 testate sezionali, di cui 6 pubblicate all'estero, e di 39 notiziari di gruppo. Si può calcolare senza timore di esagerare che la stampa alpina ha oltre un milione e mezzo di lettori: si colloca così legittimamente fra le grandi correnti nazionali di opinione, pur rispettando rigorosamente il principio della apartiticità.
Il recente convegno della stampa alpina, svolto a Recoaro (sesto della serie "itinerante"), ha riscontrato la presenza di quasi tutte le testate alpine ed ha segnato un momento associativo molto importante, perché ha tracciato le linee guida dei giornali alpini in merito al momento storico che le truppe alpine stanno attraversando con la sospensione della leva obbligatoria, scuola irripetibile di valori che caratterizzano gli alpini per tutta la vita e che sono patrimonio di tutto il Paese.
Il mensile associativo è L'Alpino, tiratura media 385mila copie, che viene spedito esclusivamente in abbonamento ai soci ANA. Pur essendo il giornale che tiene conto dell'attività delle sezioni e dei gruppi alpini, il mensile tratta anche argomenti di attualità.

 

I.F.M.S.

 

A consolidamento dei rapporti di amicizia e collaborazione che intercorrono da anni con le consorelle associazioni d'arma di montagna di tutto il mondo, nel 1985 è stata fondata su iniziativa della nostra Associazione l'I.F.M.S. (International Federation Mountain Soldiers), alla quale aderiscono a tutt'oggi le associazioni dei soldati della montagna di Austria, Francia, Germania, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Polonia, Svizzera, Italia. Come osservatori vi sono inoltre le Truppe da montagna di Argentina e Cile. Il segretario generale ricopre questa carica per un triennio, ed è designato a rotazione. L'attuale segretario generale è il colonnello Hans-Peter Walker, dell'Associazione Svizzera Soldati di Montagna.